La Giornata Mondiale del latte

Il latte non è solamente l’alimento principale dell’infanzia ma ci accompagna in tutte le fasi della nostra vita, aiutando a mantenere il nostro corpo in equilibrio e in salute  fino alla terza età ,è la bevanda più importante del mondo dopo l’acqua, è un vero e proprio oro bianco liquido. Per questo motivo la Fao, nel 2001, ha deciso di istituire la World Milk Day ossia la Giornata Mondiale del latte (In Italia si celebra solo dal 2017)
che apre, di fatto, il DairyMonth il mese dei latticini.

Secondo i dati FAO, la maggior parte della produzione globale di latte proviene da mucche (85%), seguite da bufali (11%), capre (2%), pecore (1%) e cammelli (0,4%).
Da qualunque animale provenga, il latte viene bevuto in tutto il mondo e in molti paesi rappresenta una delle fonti principali di nutrienti.
Nelle proteine del latte vaccino, ad esempio, ci sono tutti gli aminoacidi essenziali che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che devono quindi essere introdotti con l’alimentazione. È presente poi una componente lipidica, che può variare in base al tipo di scrematura, e di zuccheri, fonte di energia prontamente utilizzabile. Completano il profilo nutrizionale del latte vaccino i minerali (soprattutto calcio, ma anche fosforo, potassio, magnesio, zinco, selenio) e le vitamine (gruppo B, C, A, E, D).
Dal punto di vista energetico, il latte è definito un alimento a “bassa densità energetica” ed “elevata densità nutrizionale” perché fornisce un elevato numero di nutrienti e relativamente poche kilo-calorie (fra le 36 kcal e le 64 Kcal per 100 grammi,dal latte scremato a intero). Inoltre il latte è l’alimento che offre la migliore qualità nutrizionale al minor prezzo. Basti pensare che 130 grammi di mandorle forniscono la stessa quantità di calcio di 2 porzioni di latte

 

Latte: fa bene o fa male?

Spesso il latte è soggetto a credenze popolari, alcune negative, altre positive: vediamo dunque i miti da sfatare sulla bianca bevanda.

Il latte è dannoso per la salute degli adulti?

Che il latte sia dannoso per la salute è assolutamente falso. Secondo uno studio della Fondazione Umberto Veronesi il latte non è dannoso per nessuno, anzi. La bevanda è ricca di sostanze nutritive.
L’ente afferma, infatti, che il latte è un alimento naturale e completo che possiamo consumare a tutte le età: dall’infanzia all’età adulta offre un valido apporto di nutrienti come proteine di alto valore biologico e calcio, importanti per il nostro organismo.

Solo gli umani bevono latte da adulti tra tutti gli animali?

Questo è un mito vero, ma non sussiste il problema:del resto, gli umani non mangiano neanche la propria prole come fanno molti altri mammiferi. SecondoLuigi Luca Cavalli Sforza,uno dei più importanti genitisti della storia, l’uso del latte sarebbe addirittura uno dei motivi che ha portato all’evoluzione dell’uomo. Il professore della California University afferma che un esempio importante di una mutazione vantaggiosa che si è presentata nel corso dell’evoluzione umana recente è la capacità di utilizzare il lattosio da adulti. Quando l’uomo, partendo dall’Africa, ha invaso gli altri continenti adattandosi alle differenti condizioni ambientali ha creato una sorta di selezione naturale: la capacità di digerire il latte da adulti ha permesso agli umani di approvvigionarsi di vitamina D e di calcio anche dove la radiazione solare è poco intensa.

Bere latte aiuta a prevenire malattie come osteoporosi, cancro e problemi cardiaci?

Mito a metà: su alcune malattie ha un effetto benefico, su altre purtroppo non incide. Ovviamente sull’osteoporosi è facile l’intuizione, essendo questa una malattia causata da un carente apporto di calcio nelle ossa. Grazie all’alto contenuto di questo minerale nel latte, la bevanda è un’alleata perfetta contro l’osteoporosi.

Discorso diverso sui tumori: sempre secondo la Fondazione Veronesi né il latte né i suoi derivati aumentano il rischio di sviluppare patologie tumorali, quindi non comportano rischi per la salute, ma non aiutano affatto a combattere il cancro. Questo mito nasce una trentina d’anni fa quando si ipotizza una relazione tra la caseina e la comparsa del cancro come conseguenza del consumo dei latticini. L’American Institute for Cancer Research ha però dimostrato che non c’è nessuna relazione tra un consumo di latticini e l’insorgenza di malattie gravi come il cancro. È stato ipotizzato invece il contrario, ossia la possibilità che il latte riduca invece la probabilità di comparsa del cancro al colon grazie alla presenza della vitamina D: però siamo sempre nel campo delle possibilità.
Per le malattie cardiovascolari dobbiamo invece dare una brutta notizia a tutti gli appassionati del latte: la bevanda contiene molti grassi saturi e colesterolo, quindi per i soggetti con patologie cardiache o cardiovascolari non è indicata l’assunzione di latte.

Il latte fa ingrassare?

Come per tutti gli alimenti la risposta sta nel mezzo. Bere latte di per sé non fa ingrassare, Non esistono differenze, in particolare, fra l’assunzione di latte intero e latte scremato. Nei bambini, il latte scremato è addirittura maggiormente correlato con l’obesità infantile.
Stesso discorso per i suoi derivati. Un consumo massiccio porta invece un apporto energetico in eccesso che fa incappare in qualche etto di troppo. Senza esagerare, si può fare tutto.

Il latte è difficile da digerire?

Il latte è difficile da digerire solo se si è intolleranti. Il senso di gonfiore e il disagio devono essere campanelli di allarme che possono essere facilmente diagnosticati grazie a dei facili esami in laboratorio. Non tutte le intolleranze sono uguali, ci sono dei “gradi” di intolleranza e in base a questi ci sono dei rimedi diversi.

In Italia si beve troppo latte?

Un mito falsissimo, anzi, l’Italia ha uno dei consumi pro-capite più bassi dell’Occidente per quanto riguarda il latte vaccino. Sono circa 50 i litri che ogni italiano beve ogni anno, con un calo notevole di rilevazione in rilevazione. In Europa sono gli irlandesi i più golosi, con oltre 126 litri l’anno a testa, e a seguire Regno Unito e Danimarca.

Non tutto il latte è effettivamente latte?

Siamo abituati a definire “latte” qualsiasi bevanda naturale, che sia cocco, mandorla o soia. Non è affatto così. Secondo una sentenza della Corte Europea il “latte è esclusivamente il prodotto della secrezione mammaria normale, ottenuto mediante una o più mungiture, senza alcuna aggiunta o sottrazione”, questo significa che la denominazione “latte”,  in linea di principio, non potrebbe essere legittimamente impiegata per designare un prodotto puramente vegetale.
In Italia ci sono delle eccezioni legate all’uso comune del vocabolo, come ad esempio il latte di cocco o il latte di mandorla. Non è invece legalmente ammissibile, almeno nel nostro Paese, l’utilizzo del termine “latte” per il cosiddetto latte di soia, talvolta chiamato anche “latte vegetale”.

Il latte favorisce l’ipertensione?

Al contrario, sembrerebbe invece che l’elevato contenuto di potassio, fa ritenere che il consumo di latte possa contribuire a ridurre la pressione sanguigna. A tal proposito, è stata ideata una dieta specifica per l’ipertensione che prescrive un elevato consumo di latte scremato.

non è chiaramente definibile il contributo del latte nella riduzione della pressione arteriosa: la dieta si basa, infatti, anche sul basso apporto di sodio – presente nel “sale” che usiamo in cucina – e sull’abbondante consumo di frutta e verdura.

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